NON C’E’ ACQUA PIU’ FRESCA
Parte dalla Basilicata il tour nazionale dello spettacolo “Non c’è acqua più fresca” di e con Giuseppe Battiston e con il cantautore Piero Sidoti, “Volti, visioni e parole dal Friuli di Pier Paolo Pasolini” recita il sottotitolo dello spettacolo basato sulla raccolta di poesie La Meglio Gioventù, che Pasolini pubblicò nel 1954. Lo spettacolo prodotto dal CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, andrà in scena giovedì 14 aprile al Teatro Don Bosco di Potenza e venerdì 15 al Teatro Duni di Matera, sipario ore 21, e sarà l’ultimo appuntamento dedicato al teatro di narrazione della stagione teatrale organizzata dal consorzio Teatri Uniti di Basilicata.
Un ‘viaggio di ritorno’ alla ‘terra di temporali e primule’, anche autobiografico, ideato da Giuseppe Battiston, pensato per restituire la bellezza del grande laboratorio di poesia in lingua friulana di Pasolini e il suo spessore emozionale nella nostra memoria collettiva firmato per la drammaturgia da Renata Molinari, con la regia di Alfonso Santagata.
“In quelle poesie ritrovavo intatte i luoghi della mia infanzia- afferma Battiston – quando per le vacanze andavo a Casarsa, terra di mio padre, e prima cosa era correre alla fontana a bere dell’acqua pura di risorgiva. La prima volta che lessi le poesie in friulano di Pasolini ero un ragazzo, uno studente, le trovai difficili, le lasciai lì. Poi negli anni ritornandoci, compresi perché, da ragazzo, inconsapevole, immaturo, forse, non mi era stato possibile comprendere quei versi, che invece parlavano a me dei miei luoghi, i luoghi della mia infanzia. Quelle parole così mie, quei suoni, proprio quelli di mio padre, quella lingua che si parlava a tavola, mi raccontavano quella terra di feste e sagre paesane, di vento, di corse in bicicletta a perdifiato, dell’avvicendarsi delle stagioni nel lavoro dei contadini. Di colori, suoni e profumi. Di quello che fu la guerra e ciò che venne dopo e dopo ancora e di me e di noi, e di quell’acqua. Insomma i miei ricordi invece di assumere i toni malinconici del passato, si sono ravvivati, fatti nuovi, simili a sogni, e ho così immaginato di poter raccontare un aspetto di quella vita e di quel tempo che nella poesia di Pasolini si fanno memoria collettiva.
Perché la Poesia, una tra le più alte forme d’arte, non è scissa dalla vita, ma è lì che nasce e risiede. I suoi versi seguono un ritmo, come i versi di una canzone seguono la musica, musica tanto cara a Pasolini.
Grazie a tutta quella poesia, scritta o cantata, o sognata, sono stato di nuovo bambino, ho rivisto e visto con occhi nuovi quei luoghi, e anche io attraversando piazze e vie mi sono unito alla sagra del paese, ho cantato e ballato e ho brindato alla vita, e ciò che vorrei fare è trasmettere quelle parole che ho sentito tanto mie, a cui in qualche modo appartengo. Forse non tutte saranno comprensibili, ma sono convinto che il dialetto, ogni dialetto, attraverso la sua musicalità diventi evocativo, anzi, Pasolini sosteneva che quando il dialetto viene utilizzato per esprimere alti concetti e alti sentimenti si fa Lingua, e con i suoi suoni ci entra nell’anima e ci porta altrove”.
Accanto a Battiston in scena, per la prima volta come attore, Pietro Sidoti, cantautore friulano vincitore di numerosi premi e riconoscimenti, come il premio Recanati, il premio Gaber, la Targa Tenco 2010, in “Non c’è acqua più fresca” è anche autore delle musiche e delle canzoni.
Per maggiori informazioni www.teatriunitidibasilicata.com.