ABBRACCI
Teatro Telaio
di Angelo Facchetti
con Michele Beltrami, Paola Cannizzaro
musiche Alberto Forino
voce off di Fausto Cabra
Gli abbracci sono un posto perfetto in cui abitare. Due Panda stanno costruendo la casa, ognuna la propria. Si incontrano. Si guardano. Si piacciono. E poi? Come si fa a esprimere il proprio affetto? Come far sentire all’altro il battito del proprio cuore? Come si può condividere il bene più prezioso? E’ necessario andare a scuola, ma una scuola speciale: una scuola d’abbracci. Perché con gli abbracci si possono esprimere tante cose: ci si fa coraggio quando si ha paura, si può festeggiare una vittoria, la gioia di un incontro o la speranza di ritrovarsi quando si va via. E così i nostri due Panda imparano a manifestare le proprie emozioni, fino a condividere la più grande di tutte, quella che rende colorato il mondo e fa fiorire anche i bambù. Punto di partenza è stata la riflessione sul potere comunicativo di un gesto semplice come l’abbraccio: nasciamo in un abbraccio, l’abbraccio è ciò che più spesso ricerchiamo nei momenti in cui ci sentiamo sconfortati, quando rivediamo qualcuno dopo molto tempo, quando vogliamo esprimere una gioia incontenibile. E’ per eccellenza il gesto della condivisione, dell’unione, della tenerezza. Un gesto che i bambini cercano e sentono come naturale all’interno del loro orizzonte affettivo ma che si deve imparare ad ogni nuovo incontro. Abbracci segna dunque un nuovo passo del Teatro Telaio verso un’esplorazione fenomenologica degli affetti. Dopo aver assistito alla nascita di un’amicizia in Storia di un bambino e di un pinguino, in questo nuovo capitolo si parte alla scoperta dell’affettività e di quanto sia difficile esprimerla. Siamo certi che si tratti di un ambito che può far sorridere, emozionare e far riflettere tutti, bambini e adulti.
“Abbracci, del Teatro del Telaio, mettendo in scena due simpaticissimi panda, è una bella riflessione
sul potere dei sentimenti, ben proposta dal regista Angelo Facchetti, una piccola educazione sentimentale
che utilizza la catalogazione ragionata dell’abbraccio, dove i bambini ben si riconoscono.”
(Mario Bianchi su HYSTRIO, Gennaio-Marzo 2016)