CLASSE DI FERRO
di Aldo Nicolaj
con Paolo Bonacelli, Giuseppe Pambieri, Valeria Ciangottini
regia Giovanni Anfuso
scene Alessandro Chiti
musiche Massimiliano Pace
produzione Laros di Gino Caudai
La vicenda, sempre attuale, è ambientata in un giardino pubblico di una grande città. Protagonisti sono tre anziani – Libero Bocca, Luigi Lapaglia e Ambra – che si sono conosciuti casualmente durante le loro quotidiane passeggiate. I loro caratteri sono assolutamente differenti – aggressivo e riottoso quello di Bocca, docile e remissivo quello di Lapaglia, angelico e sognatore quello di Ambra.Dopo una prima descrizione trionfalistica dei propri cari viene alla luce, un po’ alla volta, la confessione amara di essere divenuti ormai un peso per figli e nipoti, il timore di appartenere a un mondo ormai scomparso, la consapevolezza della propria inadeguatezza e la conseguente paura di venire abbandonati in un ospizio. A questo punto Bocca e Lapaglia progettano una fuga in piena regola, una sorta di evasione dalla grande città tagliando tutti i ponti con il loro passato per approdare in un piccolo paese di provincia, una sorta di terra promessa dove poter finalmente conseguire quella felicità cui hanno sempre teso ma che non hanno mai conseguito. Classe di ferro è una splendida parabola sulla terza età, una commedia che sollecita tutta una serie di riflessioni sul destino, molto spesso crudele, dell’anziano nella nostra società. Un testo, che alternando leggerezze e ingenuità con alcuni momenti di profonda commozione, lascia una traccia profonda nello spettatore.