INFERNI FRAGILI

testo e regia di Antonio De Rosa
con Simone Castano, Eva Immediato, Antonio Palumbo, Manola Rotunno
musiche Rocco De Rosa
scenografia Carmen Santoro
luci Tonino Lioi
assistente alla regia Samantha Lioi
datore Luci Rocco Guglielmo
Produzione Aviapervia

Inferni fragili è il secondo studio di The architecture of violence, progetto teatrale nato da una riflessione sull’architettura della violenza ovvero sulla costruzione di spazi innaturali e repressivi, pensati foucoltianamente quali strumenti di potere. Di tali edificazioni e del loro pervertimento sono vittime i fragili, i diversi, i reclusi, protagonisti di una trilogia costituita da Se le bambole potessero parlare (1), Inferni fragili (2) e The architecture of violence (3); in cui, senza escludere il peso della parola, si celebra innanzi tutto il malessere e la tragedia del corpo ingabbiato-seviziato perché impari la disciplina.Inferni fragili è ambientato in una casa-famiglia per malati di mente. Sotto l’occhio spietato di Principia, responsabile della comunità, intenta a insegnare agli ospiti la disciplina, tre matti, Vito, Splendore e Angelo, passano il tempo nella loro abitazione, una specie di chiostro o prigione, che ha forma di cantiere-gabbia con impalcature di tubi. Vito è uno scrittore fallito: afflitto dall’astenia e dalla tristezza, cerca la via per allontanarsi dalla casa che immagina come un labirinto, tracciando sul pavimento linee e frecce con un pezzo di gesso, prendendo appunti su fogli di carta sgualcita, infilando nelle crepe di una parete, una sorta di muro del pianto, pezzi di carta su cui scrive semplici parole. Angelo, interessato da un eccesso di libido e dal delirante convincimento di essere un angelo custode, nella fattispecie di Vito, ex consumatore di coca che ormai dispone solo di farina, ama fare il funambolo sui tetti (le impalcature). Splendore, ambiguamente corteggiata da Principia, è invece tormentata da un’ossessione amorosa per Vito e disposta a tutto pur di sottrarlo allo studio angoscioso di percorsi che non lo indirizzano mai verso l’uscita; di solito osserva il suo uomo in uno specchio, temendo di non trovarlo qualora dovesse guardare direttamente. Dopo una teatrale impiccagione di Splendore, che con il suo gesto vuole spingere Vito a lasciare definitivamente la casa, Principia finisce vittima di quest’ultimo: identificata come carnefice (Minotauro), ritenuta responsabile della tragedia che si è da poco consumata, viene apparentemente strangolata, per terra, a conclusione di un bizzarro tango-corrida in cui assai labili sono risultati i confini tra violenza e sesso. Quando, inaspettatamente, Principia si rialza, si ricompone e colpisce con disprezzo la guancia di Vito, l’esistenza dei matti appare nella luce amara di un destino immutabile. A Vito, prima che Principia confermi il suo potere con divieti simili a quelli con cui ha dato avvio al dramma, rimane la pena di un ultimo pensiero: «Amore. Odio. Disciplina. Solo un corpo che vuole impossessarsi di un altro corpo». Nello spettacolo, riduzione teatrale dell’omonimo romanzo di Antonio De Rosa, pubblicato per i tipi di Aviapervia produzioni multimediali nel 2013, tragedia cruda e commedia buffa, violenza e situazioni grottesche si intrecciano in una lotta a nervi scoperti tra l’individuo in trappola e il Potere (Principia), impegnato, quest’ultimo, in un controllo disumano delle menti e dei corpi. Il tutto in uno spazio in cui non è mai netta la frontiera tra realtà e illusione, dove il mondo si rivela a tratti in tutta la sua inconsistenza, una dolorosa rappresentazione, un inferno fragile, per l’appunto. Scritto e diretto da Antonio De Rosa, lo spettacolo, sostenuto dall’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici della Regione Basilicata, con il patrocinio del Comune di Oppido Lucano, frutto di un felice incontro di artisti lucani, vede in scena Simone Castano (Vito), Eva Immediato (Splendore), Antonio Palumbo (Angelo) e Manola Rotunno (Principia). Le musiche sono del pianista e compositore Rocco De Rosa. La scenografia è di Carmen Santoro. Le luci sono di Tonino Lioi. La produzione è di Aviapervia srl di Oppido Lucano.

Data Ore Città Teatro Biglietti
13/11/2017 21:00 Potenza Teatro F. Stabile Biglietti

News

IL NUOVO VANGELO: Performance pubblica e live shooting

55 anni dopo Pasolini il regista svizzero Milo Rau torna alle radici del Vangelo e mette in scena la Passione di un’intera civiltà. Cosa predicherebbe Gesù nel XXI° secolo? Chi sarebbero i suoi discepoli? E come reagirebbero gli attuali detentori del potere temporale e spirituale al ritorno del più influente profeta e rivoluzionario nella storia… Mostra articolo

Mercoledì 11 settembre 2019 ore 17:00 | Le Monacelle, Matera

IL NUOVO VANGELO di Milo Rau Mercoledì 11 settembre 2019 ore 17:00 | Le Monacelle, MateraIncontro con Milo Rau, Yvan Sagnet, Enrique Irazoqui, Maia Morgenstern ore 19:30 Proiezione del film IL VANGELO SECONDO MATTEO di Pier Paolo Pasolini Ingresso libero, fino esaurimento posti   L’11 settembre alle Monacelle nell’ambito di “Tòpoi. Teatro e nuovi miti”,… Mostra articolo

CHIAMATA PUBBLICA per il progetto di film e teatro “Il Nuovo Vangelo” di Milo Rau / IIPM

CASTING: 21.8.-22.8.2019 Fondazione Matera-Basilicata 2019 CASTING: 21.8.-22.8.2019 Fondazione Matera-Basilicata 2019 presso spazi Fondazione Matera-Basilicata 2019 – Via Casale – Sasso Barisano. 26.08.2019 (luogo in definizione) Cosa predicherebbe Gesù nel XXI° secolo? Chi sarebbero i suoi discepoli? E come reagirebbero gli attuali detentori del potere temporale e spirituale al ritorno del più influente profeta e rivoluzionario… Mostra articolo

Comunicato Stampa – IL NUOVO VANGELO

 COMUNICATO STAMPA IL NUOVO VANGELO  UN PROGETTO DI TEATRO E FILM DI MILO RAU  > 06 GIUGNO 2019, 19:30, MATERA  PRESENTAZIONE DEL PROGETTO „IL NUOVO VANGELO“ E DEI PROTAGONISTI, SEGUE LA PROIEZIONE DEL FILM „THE CONGO TRIBUNAL“ DI MILO RAU.  > 28 SETTEMBRE 2019, MATERA  INGRESSO A GERUSALEMME – PERFORMANCE PUBBLICA  > 5-6 OTTOBRE 2019,… Mostra articolo

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MATERA: UN CRISTO DI COLORE NEL NUOVO VANGELO DI MILO RAU