HO UN LUPO NELLA PANCIA
Babilonia Teatri - La Piccionaia
di Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Carlo Presotto, Matteo Balbo e Pierangelo Bordignon
Protagonista della storia è Bianco, un bambino che non mangia mai …beve soltanto. La storia porta all’estremo e oltre il limite del verosimile atteggiamenti, situazioni e tensioni proprie della relazione col cibo per arrivare a trattare metaforicamente di questioni che ci riguardano da vicino. La storia si fa così archetipo del bisogno di ogni bambino di trovare nel cibo non solo la possibilità di nutrirsi, ma un’occasione per ricevere cura e attenzione: amore. Attraverso il tema dell’alimentazione vengono così narrati alcuni passaggi tipici dell’età dello sviluppo e sottolineata l’importanza relazionale del cibo con particolare riferimento al rapporto adulto/bambino. La richiesta di cibo – così come il suo rifiuto – è una delle modalità con la quale i bambini, ma non solo, cercano di comunicare i propri bisogni, ansie e paure. Nella frenesia della quotidianità, a cui spesso si aggiungono le difficoltà e le paure dell’età adulta, il muro dell’incomunicabilità appare però invalicabile. Ecco allora che il “lupo” si fa sentire più forte, sembra quasi riuscirci a sbranare… Il senso del gusto accompagna la costruzione delle nostre relazioni con il mondo, portandoci a tessere continui legami tra il sapore del cibo e le persone che ce lo preparano o ce lo porgono, dagli altri che sono insieme a noi quando mangiamo. L’impianto scenico dell’allestimento ricrea i luoghi di una quotidianità familiare al cui interno il piano del racconto e il piano dell’azione trovano una sintesi che li lega assieme come gli ingredienti di una ricetta ben riuscita.
Lo spettacolo si inserisce all’interno del più ampio progetto “Favole da Mangiare” che presenta un nuovo approccio al delicato tema dell’educazione alimentare; se le ricerche più recenti collocano l’Italia al 3° posto nella triste classifica dell’obesità infantile, diventa fondamentale sperimentare percorsi innovativi capaci di attivare nuova consapevolezza nei comportamenti alimentari sia degli adulti che dei bambini. Ma come fare? Quali abitudini alimentari far maturare nei bambini? Attraverso quale linguaggio educarli ad un corretto rapporto con il cibo? “Favole da Mangiare” pone al centro il punto di vista e la voce dei bambini – con particolare attenzione alla fascia della scuola primaria – per indagare se e come parlano di cibo, e quali gusti/rifiuto in particolare manifestino. Le loro istanze diventano preziosi strumenti per arrivare a comprendere la stretta interconnessione esistente tra il cibo e le emozioni legate alla relazione di chi lo prepara ai bambini stessi.